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Il trazodone è indicato nel trattamento della depressione e nelle forme in cui oltre alla depressione è presente anche l'ansia.Si tratta di due condizioni psichiche differenti, ma per molti aspetti sovrapponibili: nella prima prevalgono gli aspetti legati all'abbassamento dell'umore, quali mancanza di interessi, stanchezza, insonnia, riduzione dell'autostima, ripiegamento e chiusura su se stessi; nella seconda compaiono, accanto a questi, anche paure immotivate, agitazione, evitamento di situazioni che possono mettere a disagio, irritabilità, incapacità di concentrazione. In entrambi i casi, si tratta di situazioni che possono dipendere da una causa precisa (un lutto, la perdita del lavoro, un obiettivo fallito, una malattia) e allora si parla di forme reattive; in altri casi, il nesso causa-effetto non è così evidente. L'intervento terapeutico va intrapreso precocemente, per evitare la cronicizzazione della malattia o il suo peggioramento, e spesso è affiancato dalla psicoterapia. La durata della malattia è variabile: alcune forme si risolvono in mesi, altre in anni. Altre ancora, dopo un primo episodio, rimangono a livello latente o subclinico per lungo tempo e poi si manifestano nuovamente, in ricadute di entità più o meno grave, anche più volte nella vita. Nei pazienti depressi aumenta il rischio di suicidio, l'esito più drammatico della malattia.
Il trazodone, grazie alla sua azione antidepressiva e sedativa-ipnotica, può essere usato anche nei disturbi del sonno nell'anziano con demenza.Il farmaco può migliorare non solo il riposo del malato, ma anche ridurre l'agitazione legata allo scadimento delle capacità mentali. Molto spesso, i soggetti con demenza perdono il controllo delle emozioni e presentano modifiche del comportamento, assumendo toni aggressivi che non facevano parte del loro carattere quando erano ancora in salute, oppure diventando molto irrequieti. Il trazodone consente di intervenire su queste manifestazioni mostrando una buona tollerabilità.
Un altro campo di applicazione del trazodone è il supporto nella terapia del dolore.1 Il dolore, soprattutto nelle forme croniche, è un fenomeno complesso che può derivare da un'ampia serie di alterazioni periferiche, quali malattie dell'apparato muscolo-scheletrico, malattie reumatiche, malattie neurologiche, ma anche da modifiche che compaiono a livello del sistema nervoso centrale. Il trattamento del dolore è, pertanto, basato su approcci diversi, a seconda del tipo di dolore e a seconda del tipo di malato. Accanto agli antidolorifici, dai più comuni farmaci da automedicazione agli oppioidi più o meno potenti, si usano molecole di classi farmacologiche diverse, tra cui gli antidepressivi quali il trazodone. Pur non essendo noto nei dettagli il meccanismo attraverso il quale questi farmaci agiscono nella terapia del dolore, il loro impiego è spesso coronato da risultati clinici soddisfacenti.
Come va assunto il trazodone?
Le compresse sono divisibili per consentire una posologia progressiva con dosi frazionate, a seconda della gravità della malattia, del peso, dell’età e delle condizioni generali del paziente.
Adulti:
all’inizio 75 - 150 mg al giorno somministrati con dosaggi ripetuti dopo i pasti. La dose serale deve essere assunta la sera prima di coricarsi
La dose può essere aumentata fino a 300 mg al giorno, da assumersi in dosi ripetute, la cui porzione maggiore deve essere assunta al momento di coricarsi.